Capitolo 4: LA CRISI ECONOMICA
A) Il libro
N° | PROBLEMI | PROPOSTE DI SOLUZIONE |
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La “crisi” è una parola che si dovrebbe pronunciare con molta cautela, perché tende a deprimere i mercati, cioè i consumi. Nella fase di espansione dei mercati, le persone acquistano oggi perché ritengono che domani i prezzi possano aumentare. Nella fase di crisi, le persone aspettano ad acquistare perché ritengono che domani i prezzi possano calare; quindi attendono, attendono … e la crisi dei mercati continua, anzi aumenta! |
E’ necessario che i mercati finanziari percepiscano la volontà e la capacità del governo e di tutti gli operatori economici, di adoperarsi per far uscire prima possibile l‘Italia dalla crisi, perché se lo “spread” si alza, i sacrifici degli italiani serviranno solo per pagare gli interessi del debito pubblico. |
N° | PROBLEMI | PROPOSTE DI SOLUZIONE |
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La crisi è complessa e perciò riteniamo che non si possa pensare di risolverla con poche proposte. |
Dovrebbe essere necessario:
Le nazioni dell’Europa, finché continueranno a proporsi individualmente nei mercati mondiali, alle volte addirittura con interessi contrapposti, non potranno incidere significativamente nelle decisioni importanti. Solo l’unione politica delle nazioni partecipanti all’Unione Europea, permettendo a loro di presentarsi con un’unica voce, dovrebbe consentire di aumentare la considerazione nelle decisioni. |
B) Ulteriori approfondimenti
N° | PROBLEMI | PROPOSTE DI SOLUZIONE |
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Nel libro è scritto: “ … per sconfiggere la crisi è necessario affrontarla con determinazione e soprattutto bisogna verificare congiuntamente tutte le cause della crisi e tutte le conseguenti proposte per superarla”. |
Il primo problema che va considerato è la “situazione economica” dell’Italia e in particolare il debito pubblico. A quanto ammonta il debito pubblico attuale? Che quota di debito pubblico può essere considerata fisiologica? Qual è la quota del debito pubblico che deve preoccupare gli italiani? Quanto costa il debito pubblico di interessi l’anno? Che quota di questi interessi può essere considerata fisiologica? Qual è la quota di interessi l’anno che deve preoccupare gli italiani? Se non teniamo conto di questa situazione, uscire dalla crisi sarà solo un’illusione. Ricordiamo, come scritto nel libro, che: “ …se lo spread si alza, i sacrifici degli italiani serviranno solo per pagare gli interessi del debito pubblico”. Quindi il debito pubblico va ridotto.
Il secondo problema è cercare le risorse economiche per agire. Evasione fiscale. Nel libro è scritto: “Se lo Stato intendesse manifestare alla comunità la volontà di risolvere effettivamente il problema, dovrebbe agire in modo molto deciso”. Ribadiamo: “risolvere effettivamente il problema”. Si può fare, basta volerlo! Siccome purtroppo è finito il tempo delle “vacche grasse”, i politici e i partiti, se il popolo decidesse di diventare più partecipativo e di controllarli, dovrebbero attivare quanto necessario per risolvere effettivamente il problema. L’evasore fiscale è un parassita, un ladro che ruba ad ognuno di noi, e come tale va denunciato e sanzionato in modo esemplare.
Contenimento delle spese. E’ finito il tempo delle “vacche grasse”! Tutte le spese del “sistema pubblico” dovrebbero essere pubblicate in rete per consentire di verificare:
Tutti gli addetti al sistema pubblico, se il popolo decidesse di diventare più partecipativo e di controllarli, dovrebbero tenerne conto. L’inefficiente è un parassita, un ladro che ruba ad ognuno di noi, e come tale va denunciato e sanzionato in modo esemplare. L’incongruità dei compensi, come l’inefficienza, è negativa per la comunità. La corruzione, il peculato, …, sono reati che tolgono molte risorse e sono talmente gravi per la comunità, che dovrebbero essere sanzionati in modo particolarmente esemplare. Il “sistema pubblico” deve avere i controllori. Come scritto nel libro, i controllori che hanno: “ … il dovere e perciò l’obbligo di controllare”, se il popolo decidesse di diventare più partecipativo e di controllarli, dovrebbero tenerne conto.
Tassazione. E’ talmente elevata che si potrà pensare solo di ridurla.
Conclusione. Le risorse per superare la crisi potranno essere di entità rilevante, ma non potranno essere disponibili tutte immediatamente. Perciò, definite e attivate le manovre anzidette e ipotizzate le entità e i tempi della loro disponibilità, il Governo potrebbe intervenire provvisoriamente sul debito pubblico (con la massima trasparenza); in tempi definiti, quanto prelevato dovrebbe essere restituito e una quota prestabilita delle dette risorse dovrebbe servire anche per ridurre il debito pubblico stesso.
Il terzo problema è rimettere in funzione l’apparato produttivo, per ridurre la disoccupazione e ridare liquidità e fiducia agli italiani. Se, come detto, l’evasore fiscale dovrebbe essere sanzionato, invece chi dà lavoro dovrebbe essere premiato. Quindi, per superare la crisi, chiunque dà lavoro dovrebbe ricevere un beneficio economico in proporzione al numero di lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato.
Ma questo non basta. Siccome questa crisi è strutturale e non solo nazionale, come scritto nel libro, bisognerebbe anche:
Alla fine di tutto questo bisognerebbe:
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